Su Youtube, se ti fermi adesso sei ancora più perduto

Detesto essere disfattista, ma ci vuole grande energia per opporsi alla deriva entropica che le moderne forme del web promuovono. Sono un estimatore di Youtube della prima ora ma dieci anni fa immaginavo un futuro per la piattaforma decisamente diverso da quello attuale.

La realtà è brutale perché la qualità non paga. Non sto frignando perché penso di avere contenuti migliori degli altri e pochi iscritti, semplicemente credo che i margini per realizzare contenuti validi su Youtube Italia siano molto ristretti, soprattutto quando i numeri pesano allo stesso modo in tutte le parti del mondo, perché creare costa ovunque le stesse ore di lavoro e non paga dappertutto allo stesso modo per una questione di pubblico raggiungibile.

Chiaro, se fai contenuti in inglese ti scontri con tantissimi altri che fanno contenuti in inglese ed emergere è un problema, ma se LAVORI BENE qualche chance in più di sicuro ce l'hai e, soprattutto, se fai il video in italiano praticamente non compari in nessuna ricerca (sulle mie stesse ricerche, YT dà precedenza ai video in inglese, ormai).

Il punto è che se speri di fare qualche soldino (nei miei migliori sogni, qualche centinaio di euro all'anno per autofinanziare la mia passione videoludica) una delle migliori carte da giocare è quella di tentare produzione dozzinale ed estemporanea, che se va bene è ok, se va male chissenefrega. Nessun investimento vale la pena di essere affrontato. Vedo persino canali di successo che per far cassa (con il legittimo obiettivo di viverci con YT) pubblicano con una certa costanza contenuti dei generi più vari e puntualmente tendenti all'audience giovanile ed il più possibile disimpegnata. Il fallimento culturale di Youtube Italia è deprimente e scoraggiante.
Poteva andare peggio? Sì, a quanto pare, almeno per noi italiani.

Sapete che ci sono nuove soglie per accedere alle partnership? Ecco, e sono anche retroattive, nel senso che andranno a disattivare gli accordi sottoscritti con le vecchie regole. Nel dettaglio, parliamo di almeno 4000 ore annue di visualizzazione e minimo 1000 iscritti al canale. 

Certo, se non arrivi a questi numeri vuol dire che non monetizzi nemmeno 50 euro all'anno, quindi cosa li fai a fare i tuoi video? Ragazzi, il problema è di motivazioni. Le 4000 ore annue in particolar modo sono un traguardo non indifferente per chiunque si rivolga ad un pubblico di gente che lavora/studia/ha famiglia (diciamo gli over 18), magari su un argomento abbastanza di nicchia.

E se il tuo account non rientrerà più in questi parametri, verrà disattivato anche in futuro. Per parlare del mio orticello, io segno meno di 5000 ore di visualizzazione e appena 1300 iscritti. Sono veramente in bilico e oggi, per problemi personali, sto attraversando due che forse diventeranno tre mesi di produzione limitatissima che potrebbero compromettere la mia situazione. E i 100 euro all'anno che più o meno monetizzo allo stato attuale non mi cambiano nulla, ma fungono da sprone per provare, tentare qualcosa di più. Sentirsi ricattati da un numero minimo e rincorrerlo per galleggiare come materia fecale nel liquame di Youtube è scoraggiante, e davvero ti invita a non produrre più nessuno sforzo per un sistema che in qualunque momento può gettarti nel cestino.

Si continua per resistenza, per coltivare l'illusione che fare qualcosa di carino o apprezzabile possa ancora avere un senso.

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