ALPHA PROTOCOL: Obsidian tra Mass Effect e James Bond

In quanti giochi dedicati agli agenti speciali ci siamo veramente divertiti? Qualcuno sì, indubbiamente, ma alla fin della fiera non sono stati tantissimi e comunque abbiamo cominciato parecchio tardi, complice il fatto che le licenze di 007 sono rimaste incastrate dall'alba dei tempi videoludici fino a Goldeneye 007 nei meccanismi di publisher poco attenti alla qualità. Ci sono stati Midwinter II e Hunter per citare campioni dell'era 16-bit, ma solo coi 32 è arrivata la potenza necessaria per fare qualcosa di veramente complesso e rifinito. 

Fu con No One Lives Forever e seguito che, a mio avviso, si spalancò tutto l'enorme potenziale nel controllare un personaggio munito di gadget fantastici (fin troppo improbabili in NOLF) e doti fisiche fuori dal comune. La Obsidian, allora, che da anni navigava negli RPG con idee spesso supersexy, decise a quanto pare dal 2006 di fare qualcosa di ancora più ambizioso: consegnarci uno 007 non ufficiale che saremmo noi stessi a determinare nella crescita, specializzandolo a nostra preferenza e portandolo in giro per il mondo in un'avventura con sfumature decise dalle nostre scelte. Un sogno.

Alpha Protocol è venuto su pieno in perfetto stile Obsidian. Pieno di difetti eppure molto, molto godibile. Negli anni di sviluppo ha sentito le influenze di Mass Effect e qualcosa di Metal Gear Solid, ma è un gioco diverso, genuino e forse dal profilo unico. Sarebbe bello vederne di altri così.
Qui di seguito la mia videorecensione completa.



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